Finibus terrae, dove la terra finisce. Da lì lo sguardo si affaccia nel Mediterraneo, e si dirige oltre i propri confini, verso nuovo orizzonti, alla ricerca di altri popoli, diverse culture. La posizione geografica di Santa Maria di Leuca ha da sempre, ed inevitabilmente, costituito una caratteristica principale per il borgo.
Nel corso dei secoli, infatti, invasori, commercianti, marinai, naviganti, esploratori, si sono affacciati sulle coste salentine facendo scalo proprio a Leuca, tappa obbligatoria per le rotte mediterranee, passaggio fondamentale per far comunicare Oriente ed Occidente, quasi il centro, il fulcro, per i traffici del bacino mediterraneo.
Risultato inevitabile di tutto questo ‘movimento’ è senza dubbio il miscuglio culturale, artistico, di cui si è animata e arricchita Leuca nel corso dei secoli.
Uno dei segni principali, e più evidenti, di tale ricchezza è rappresentato senza dubbio dai ricchi e variegati elementi architettonici che si possono ammirare, fra cui le magnifiche ville signorili.
Basti pensare che le oltre 40 ville presenti (anche se purtroppo al giorno d’oggi solo poche sono ancora in ottimo stato), sono state costruite seguendo oltre dieci stili differenti: jonico, gotico, toscano, arabo, francese, risorgimentale, orientale, moresco, seicentista, pompeiano, cinese. Questi capolavori si trovano sia sulla riviera che sul promontorio Iapigio lungo il quale si estende il borgo.
Le ville sono per lo più ottocentesche, commissionate dalle ricche famiglie dell’epoca che pian piano posero l’attenzione sul territorio leucano per trascorrere i periodi di villeggiatura estivi. Da sottolineare poi come la gran parte delle ville siano state opera di soli tre architetti: Giuseppe Ruggeri, Carlo Luigi Arditi e Achille Rossi, che contribuirono quindi in maniera significativa alla creazione di questi gioielli, di cui di seguito descriviamo alcune caratteristiche:
- Villa Meridiana, che prende il nome dall’orologio solare collocato nella facciata. Costruita intorno al 1875, anticamente era chiamata Villa Ruggeri, dal nome del suo architetto. È dotata anche di una piccola lanterna belvedere a pianta esagonale che permette di ammirare il panorama circostante; Info: Lungomare Colombo, 61 – Tel. +39 0833 758242 – Fax +39 0833 758246
- Villa Romasi, la più antica, risalente alla fine del 1700;
- Villa Mellacqua, sempre progettata dal Ruggeri su mandato del Mellacqua nel 1878;
Info: Via Tommaso Fuortes,10 – Tel. +39.329.1898207 – info@villamellacqua.com - Villa De Francesco – Licci, costruita nel 1881 dall’architetto Ruggeri;
- Villa Daniele, progettata da Achille Rossi per la famiglia Daniele, presenta uno stile decisamente arabeggiante e moresco; è denominata ‘La nave’, per la sua forma caratteristica e la sua ampiezza;
Info: Lungomare Cristoforo Colombo , 69 Tel: 0833 599750 - Villa Episcopo, progettata nel 1881 dall’architetto Rossi in uno stile che ricorda le pagode cinesi, quindi decisamente orientale;
- Villa Maruccia, costruita nel 1878, presenta una varietà e diversità degli elementi architettonici; può essere avvicinata allo stile gotico misto a richiami in stile egizio, avendo tipici colori e forme lungo la facciata principale;
- Villa Gioacchino Fuortes, sede della Pro Loco, è fra le ville più sobrie e presenta un’impronta decisamente classica.
Altre ville meritevoli di essere ammirate sono Villa Arditi di Castelvetere, Villa Tamborino, Villa Loreta Stefanachi, Villa Seracca, Villa San Giovanni, Villa Ramirez, Villa Pia, Villa Colosso.
Se da un lato la storia ci ha lasciato in eredità queste meraviglie, dall’altro va sottolineato che proprio a causa di eventi storici non è possibile al giorno d’oggi ammirare tali opere in tutta la loro magnificenza: infatti nel corso dei decenni, e in particolare durante gli anni relativi ai conflitti militari mondiali, molte di queste ville sono state deturpate, saccheggiate di alcune parti utili alla produzione di armi, o dedicate a funzioni ben diverse da quelle per cui erano state concepite. Infatti per brevi periodi sono state adibite a rifugio per sfollati o fuggitivi, essendo stato costruito a Leuca il centro UNRRO(United Nations Refugees Resettlement Organization), con tutte le conseguenze in merito alla poca curanza degli aspetti artistici, non certo una delle priorità per quei difficili tempi.
Molte di queste dimore signorili hanno poi ricevuto opere di restauro e rivalorizzazione, in alcuni casi adeguate, in altri meno, ma in ogni caso la varietà artistica che ancora oggi riescono ad evidenziare costituisce certamente una delle principali attrattive del territorio leucano, rendendolo appetibile ad un target di visitatori attento non solo alle bellezze naturali che Leuca certamente vanta.
Sono stati naturalmente dedicati molti studi alle ville ottocentesche, studi che hanno evidenziato, a prescindere dallo stato attuale delle costruzioni e dallo stile architettonico di appartenenza, alcune caratteristiche comuni: la presenza di uno spazio, di una cappella, dedicato al culto religioso; un ambiente per le carrozze anticamente utilizzati e, quindi, anche per i cavalli per trainarle; un giardino posteriore, un pozzo per usufruire dell’acqua e, in alcuni casi, delle bagnarole private che consentissero alle signore di godersi i momenti balneari in maniera riservata.
Gli interni poi hanno certamente in comune il ricco arredamento, la presenza degli affreschi e l’ampiezza degli ambienti.
Oggi, ci sono tre modalità per conoscere meglio la bellezza di queste ville: ammirarle dall’esterno, certamente, confrontando stili, particolarità, caratteristiche. L’evento annuale ‘Ville in festa’ permette di avvicinarsi, entrare, conoscere le dimore più approfonditamente grazie alle visite guidate e agli spettacoli che vengono organizzati. Infine, in alcuni casi, è consentito viverci, o meglio, soggiornarci, dal momento che alcune ville sono state ristrutturate e adibite a alloggi e alberghi di lusso per le vacanza estive.
RIporto anche un vecchio video con le ville