Gli abitanti del luogo le conoscono come le proprie tasche, amano destreggiarsi, mostrarne i sentieri, le scorciatoie, i pertugi più accessibili per muoversi sopra; i turisti, dal canto loro, amano esplorarle, dopo aver superato lo stupore iniziale, e dando sfogo alla curiosità e alla voglia di conoscenza misto avventura. Le scogliere di Santa Maria di Leuca rappresentano una delle attrattive più affascinanti del posto: così diverse dalle comode e rilassanti spiagge, ma così spettacolari, misteriose e selvagge.
Lungo le coste del territorio leucano è possibile perciò ammirare la ‘grande bellezza’ che ci ha donato la natura, con scogliere alte e frastagliate nelle quali si sono create, nel corso dei secoli, stupende grotte carsiche da ammirare, esplorare, studiare. Sono circa una trentina, ognuna con le proprie caratteristiche naturali, la propria ricchezza storica.
Particolarmente interessante è riuscire a visitare le grotte nel momento della giornata più adatto per ammirare i giochi di luce e i colore che i raggi solari creano all’interno di esse, penetrando fra le aperture e le fessure: è consigliabile, infatti, dedicare al mattino l’esplorazione delle grandi grotte situate lungo il versante orientale, più selvaggio e impervio, e al contrario visitare nel pomeriggio le cavità della costa occidentale leucana, più accessibile e sinuosa.
Queste grotte, oltre ad essere degli spettacoli naturali magnifici, custodiscono degli importanti reperti storici e testimonianze del passaggio dell’uomo, anche antichissime. All’interno di esse, infatti, sono stati ritrovati reperti neolitici, come ossa, utensili, oggetti risalenti all’età della pietra ed ora esposti nei musei circostanti.
Nella Grotta Porcinara, ad esempio, probabilmente la più rilevante e conosciuta, si possono ammirare iscrizioni greche, messapiche e latine, straordinarie eredità lasciateci dalle antiche popolazioni. Oltre alle iscrizioni di cui abbiamo parlato sono presenti delle croci scolpite durante il periodo paleocristiano. La particolarità di questa grotta è anche la possibilità di essere raggiunta via terra, accedendo al sentiero dopo il ponte dello “scalo di Castrignano”, oltre all’accesso via mare reso possibile da scalini scolpiti nella roccia. Infatti si tratta di una grotta non naturale, ma scavata dall’uomo, e utilizzata in passato per il culto religioso: sono presenti tracce del culto a Giove o alla Dea Fortuna, o ancora segni del culto cristiano risalente al periodo bizantino.
La grotta, situata a 20 metri sul livello del mare sul versante est di Punta Ristola, presenta due grandi aperture dalle quali accedere ai tre ambienti comunicanti che la costituiscono. Il primo di questi è stato purtroppo oggetto della mano poco curante dell’uomo, con interventi invasivi di dubbia riuscita. Il secondo è caratterizzato dalla presenza di fori lungo le pareti e realizzati probabilmente a fine religioso. Il terzo ambiente, dove avvenivano le vere e proprie attività di culto, presenta la maggior parte dei reperti e tracce del passato, come iscrizioni, figure, in cui si invocava la clemenza delle divinità per le avventure marittime dell’epoca, non solo per le popolazioni del posto, ma anche per quelle di passaggio, come è stato dimostrato dagli studi archeologici realizzati nella grotta e nel territorio limitrofo. Tale funzione religiosa di Porcinara l’ha resa, a lungo, meta di pellegrinaggio sia per il culto pagano che cristiano.
Meritevole di attenzione è poi la Grotta de Diavolo, distante circa 150 metri dalla precedente, anch’essa accessibile via terra e via mare, nominata in questo modo perché i suoni del mare venivano amplificati dalle sue cavità provocando, quasi, dei lamenti. L’ingresso è situato a 16 metri sopra il livello del mare e consente l’accesso ad un ampio ambiente che man mano si restringe per poi dividersi in due parti che scendono fino al mare. Anche qui sono stati ritrovati negli anni numerosi reperti, come ossa e ceramiche.
Molto suggestiva è anche la Grotta del Presepe, la cui conformazione ricorda il luogo della natività, è caratterizzata dalla presenza di archi bassi, che ne permettono l’ingresso solo in condizioni particolari di bassa marea e di mare calmo.
Anche la Grotta dell’Ortocupo accetta visite solo in condizioni di mare calmo, per poter entrare nella sua insenatura e ammirare lo spettacolo al suo interno. Da qui si accede alla più famosaGrotta del Soffio, tramite un brevissimo tragitto in immersione. Il particolare nome è dovuto all’aria che, uscendo dalla grotta verso l’esterno, provoca un soffio dovuto alla pressione a cui è sottoposta dal moto delle onde.
Altra grotta rilevante è la Grotta dei Giganti, accessibile via mare, e che prende il nome dalla leggenda che voleva che al suo interno fossero sepolti i resti dei giganti uccisi da Ercole. Si tratta di una delle grotte carsiche più rappresentative sia dal punto di vista artistico che archeologico, in cui sono stati ritrovati oggetti dal grande valore storico: parliamo di ossa, oggetti, monete risalenti all’epoca romana.
Altre meraviglie sono: La Grotta delle tre Porte, che prende il nome dalle tre aperture presenti che permettono di scorgere una grande cavità. All’interno della grotta c’è un cunicolo di circa 30 metri di lunghezza, al termine del quale ci si trova in una camera ricca di stalattiti e stalagmiti. Qui venne ritrovato un molare appartenente ad un giovane uomo risalente all’età neandertaliana, perciò questa caverna viene chiamata la Grotta del Bambino
Nome curioso anche quello della Grotta della Stalla, che deve il nome probabilmente al rifugio che offriva ai pescatori durante le piogge intense. Non meno strano è il nome affiliato allaGrotta del Drago, profonda circa 60 metri, la cui conformazione ricorda, appunto, la testa di un drago.
Spostandoci sul versante orientale, fra le grotte principali troviamo la Grotta del Morigio, il cui accesso è molto difficoltoso. Si narra che essa fu tappa dei Mori che, sbarcando a Leuca per invaderla, ci fecero tappa.
Abbiamo anche Grotta Cazzafri, accessibile esclusivamente via mare e al cui interno spicca una splendida volta dalla quale scendono migliaia di stalattiti.
Sono numerose le imbarcazioni messe a disposizione dalle compagnie del posto, che organizzano le escursioni per i turisti completando il servizio con guide preparate e disponibili: citiamo due organizzazioni imprese a cui è possibile rivolgersi per vivere quest’avventura:
- Colaci Nautica: Tel +39 0833 758609 – Cell + 39 338 1184414 – mail: info@colacinautica.it – Via Doppia Croce (Porto Vecchio)
- Piccola Nautica: rimessaggio invernale: Piccola Nautica via Enea, 158 Marina di Leuca – Biglietteria ed Imbarco: via Doppia Croce, 54 Marina di Leuca – Tel 0833/758185, 3383003529 – Mail: info@piccolanautica.it
Lo spettacolo della natura, la vita di un tempo, i cunicoli misteriosi, il silenzio interrotto solo dalle onde del mare, la luce del sole che penetra e gioca con i colori. Certamente uno dei tratti di costa più affascinanti del Salento.