
Uno splendido borgo sul mare, certo, ma non solo. Santa Maria di Leuca è famosa per essere l’ultimo centro abitato del Salento, l’estremo lembo di terra della Puglia che si affaccia sul Mediterraneo proponendosi come ponte fra Oriente ed Occidente. Davanti a Leuca c’è solo il mare, e più in là i diversi popoli, le nuove culture.
Ma altrettanto suggestivo e stimolante è tutto ciò che si trova dietro Leuca, l’interland salentino, fatto di paesini rurali, di testimonianze storiche, di memorie e tradizioni secolari sopravvissute al progresso frenetico conservando tutto il fascino del tempo che fu. Si tratta, ancora, di un paesaggio tipico e unico, fatto di ulivi, di terra rossa coltivata pazientemente e incessantemente, di fichi d’india, di muretti a secco, di stradine immerse nel verde, di asfalto bruciato quasi dal sole.
Il Salento conserva gelosamente la sua ricchezza, ma mostra orgoglioso le sue grazie. Così, si può scegliere tranquillamente di trascorrere delle giornate alternative, lontane dal refrigerio del mare, per scoprire, attraversare, esplorare ciò che circonda Leuca.
Scopriamo quindi che Leuca, assieme ai comuni di Salignano e Giuliano, è una delle frazioni di Castrignano del Capo, piccolo paese dal suggestivo centro storico, ribattezzato dagli abitanti “Borgo Terra”. Qui un labirinto di stradine, vicoli, passaggi, tipici dei borghi antichi, creano con le casette bianche e i cortili adiacenti, le particolari atmosfere di una volta.
Nella frazione di Salignano, invece, merita una visita, oltre la Chiesa di Sant’Andrea e la Chiesa della Purificazione, la Torre antica, alta 15 metri e risalente al 1550. Si tratta di una delle tante costruzioni molto diffuse nel Leccese, che servivano per monitorare le zone circostanti e prepararsi da eventuali attacchi, situazioni non rare nel passato. Molte di queste torri sono disseminate nei posti strategici della costa, ma in alcuni casi, come la Torre di Salignano, sono presenti anche nelle aree rurali più interne.
Anche a Leuca è possibile ammirare una costruzione simile, chiamata la “Torre dell’Uomo Morto”, in parte distrutta, e dotata di bocche per i cannoni e di altre parti adibite all’artiglieria.
Il nostro percorso prosegue verso l’altra frazione, quella di Giuliano, la cui particolarità è la presenza di un castello del ‘500, introdotto da un maestoso arco di pietra e circondato dal tipico fossato. Sembrerà di essere veramente tornati indietro nel tempo (Web: www.castellodigiuliano.it).
Piccolo borgo alle porte di Leuca è Patù, in cui si può ammirare la famosa costruzione della “Centopietre”, monumento megalitico di origine medievale e ricavato dall’antica città messapica di Vereto, dopo che questa è stata distrutta dai Saraceni. Il nome originale è dato dal fatto che è costituita da 100 blocchi di roccia calcarea, che vanno a costituire un tempio di 7,20 m di lunghezza, 5,50 m di larghezza e 2,60 m di altezza.
L’interno dell’opera contiene diverse pitture, che anno subito però il deterioramento a causa della forte umidità. Il luogo ha una rilevante importanza storica anche grazie alla presenza della adiacente Chiesa Bizantina di San Giovanni Battista, risalente al X secolo e costruita per ricordare la battaglia fra Cristiani e Saraceni verificatasi nella zona nell’ano 877.
Per ‘immergersi’ nella storia è da non perdere la visita al complesso rupestre di Macurano, raggiungibile dalla strada provinciale 210. È considerato uno dei più importanti villaggi rupestri medioevali del meridione ed è una straordinaria testimonianza di come veniva svolta la vita in quel secolo. Si trovano infatti 31 cavità, al cui interno si sviluppano il complesso di case, edifici, cisterne e canali, che servivano ad amministrare la quotidianità degli abitanti del villaggio e dei loro bisogni. Interessante soprattutto notare come venivano gestiti a quel tempo le principali necessità dell’uomo e gli strumenti utilizzati a gestire la vita in gruppo.
Ad attrarre l’attenzione di storici e studiosi sono state in particolare le 5 cavità individuate per la produzione dell’olio. È risaputo che oggi il Salento costituisce una delle terre principali per l’olicultura a livello mondiale, e che la qualità attuale di uno dei tipici prodotti salentini sia attribuibile tanto agli aspetti qualitativi del territorio quanto alla sapienza e alla tradizione con cui l’intero processo di produzione viene effettuato, ma trovare tracce così lontane di tale aspetto non fa altro che rinnovarne e rafforzarne l’importanza per la cultura locale.
Anche per la presenza di questi antichi frantoi, Macurano oggi viene considerato uno dei simboli della cultura dell’olio.
Altra tappa fondamentale del nostro percorso alla scoperta delle bellezze del basso Salento è Tricase, uno dei più importanti centri del Capo di Leuca. Anche in questa cittadina è possibile ammirare un centro storico suggestivo, arricchito da chiese antiche e edifici storici. Fra questi è meritevole di attenzione Palazzo Gallone, l’attuale sede del Municipio, in Piazza Giuseppe Pisanelli.
Un piccolo gioiello è anche il comune di Alessano, con il solito centro storico tutto da ammirare, i suoi edifici, le sue viuzze, le stradine caratteristiche ed il particolarissimo quartiere ebraico della“Giudecca”, nella zona della Credem, Palazzo San Giovanni e piazzetta Oronzo Costa. Ma da visitare anche la magnifica Cattedrale e la piazza Santa Maria del Foggiaro.
Chiudiamo il viaggio con una chicca, quella contenuta presso la località di Barbarano, frazione del comune di Morciano: qui troviamo il santuario di Santa Maria del Belvedere, conosciuto anche come “Leuca piccola”. La funzione storica della chiesa era quella di dare rifugio e conforto ai pellegrini che diretti verso Leuca, fossero particolarmente stanchi e volessero effettuare una sosta. La costruzione presenta uno stile neoclassico e delle grandi arcate, sulle quali compare ancora lo stemma della famiglia a cui apparteneva il complesso. La rilevanza storica è rafforzata dalla presenza di affreschi all’interno, 3 pozzi all’esterno, e delle grotte utilizzate in passato come rifugio.
Dalla ‘piccola Leuca’ alla Leuca vera e propria il passo è breve, ma immensa invece è la bellezza che questi luoghi hanno accumulato nei secoli, e che oggi mostrano orgogliosi a chi ha la fortuna di andare a visitarli.